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12 libri per portarti “una stanza” di casa anche in vacanza

Vacanza, spiaggia, ombrellone e un buon libro: è un grande classico dell’estate italiana. Così come lo sono i consigli di lettura per chi è indeciso su quale titolo ci terrà compagnia durante i giorni di ferie.

Non potevano quindi mancare le nostre proposte: abbiamo selezionato per te 12 tra romanzi e saggi da mettere in valigia. Dai grandi classici alle proposte più contemporanee, senza disdegnare un tocco horror; dalla narrativa straniera agli autori italiani; dai capolavori del secolo scorso alle uscite più recenti: ci siamo divertiti a esplorare generi e scrittori molto diversi tra loro, ma tutte le opere sono accomunate da un elemento sempre presente, la casa. Stanze e ambienti sono di volta in volta diversi, si va dalla cucina alla cantina, passando anche per le stanze segrete. Ma ciascuna assume un ruolo centrale nei libri che ti consigliamo.

Non ti resta che lasciarti ispirare.

La Cucina

Kitchen, di Banana Yoshimoto (1988)

La protagonista, una ragazza, perde l’unica persona che ha al mondo, la nonna; allora si rifugia nel cuore della casa, la cucina, dove vegeta senza nutrirsi. Quando un suo compagno di scuola e sua madre la invitano a stare nella loro bella casa, dimostra ancora la sua passione per la cucina che rappresenta per lei il luogo dove si prepara il cibo, risorsa basilare della vita, e ci si riunisce per consumarlo. Questa stanza bella e funzionale rispecchia la serenità delle persone che la abitano. Così riprende a mangiare e a vivere.

Lo Studio

Una stanza tutta per sé, di Virginia Woolf (1929)

Nell’ottobre del 1928 Virginia Woolf viene invitata a tenere due conferenze sul tema “Le donne e il romanzo”. È l’occasione per elaborare in maniera sistematica le sue molte riflessioni su universo femminile e creatività letteraria. Risultato è questo straordinario saggio, vero e proprio manifesto sulla condizione femminile dalle origini ai nostri giorni, che ripercorre il rapporto donna-scrittura dal punto di vista di una secolare esclusione attraverso la doppia lente del rigore storico e della passione per la letteratura. Come poteva una donna, si chiede la scrittrice inglese, dedicarsi alla letteratura se non possedeva “denaro e una stanza tutta per sé”? Si snoda così un percorso attraverso la letteratura degli ultimi secoli che, seguendo la simbolica giornata di una scrittrice del nostro tempo, si fa lucida e asciutta riflessione sulla femminilità. Un classico della scrittura e del pensiero.

Il Bagno

La vasca del Führer, di Serena Dandini (2020)

Un’istantanea in bianco e nero coglie una donna dalla bellezza struggente immersa in una vasca da bagno del tutto ordinaria. Guardando bene, però, in basso ci sono degli anfibi sporchi di fango, e in un angolo, sulla sinistra, un piccolo quadro. Il viso nella cornice è quello di Adolf Hitler, il fango è quello di Dachau; lei, la donna, è Lee Miller: ha da poco scattato le prime immagini del campo di concentramento liberato, e ora si sta lavando nella vasca del Führer. Prendendo spunto da una fotografia che ha scoperto per caso, Serena Dandini si mette sulle tracce di Lee Miller Penrose, una delle personalità più straordinarie del Novecento. La cerca nei suoi luoghi, «dialoga» con lei, ripercorre la sua esistenza formidabile – che ha anticipato ogni conquista femminile – in un avvincente romanzo, una storia vera, tra i fasti e le tragedie del secolo scorso.

La Camera da letto

La camera azzurra, di Georges Simenon (1964)

Considerato uno dei romanzi più avvincenti di Simenon, si apre con un incipit memorabile: una donna giace nuda sul letto sfatto di un albergo, dopo aver fatto l’amore in un pomeriggio d’estate. I due amanti, la sensuale Andrée e il mite emigrante italiano Tony, s’incontrano da undici mesi nella camera azzurra che dà il titolo al romanzo, dove vivono la loro travolgente passione. Le parole apparentemente banali e senza sostanza che i due amanti appagati si scambiano dopo l’amore, saranno destinate a caricarsi di significati sinistri, fino a trasformarsi per Tony in inesorabili prove d’accusa di due orrendi delitti. Accusato del duplice omicidio del marito di Andrée e della propria moglie, Tony rievoca la torbida storia d’amore nel corso delle varie fasi del processo.

Il Salotto

Un fisico in salotto, Guido Corbò (2017)

È noioso sentir parlare di fisica in un salotto, durante una serata da amici? Forse no, se chi ve ne parla si esprime in modo non accademico, alternando gli argomenti scientifici con racconti di vita vissuta e senza prendersi troppo sul serio… In questo libro l’autore espone molti argomenti che riguardano la fisica classica e la fisica moderna cercando di far capire che la scienza non è qualcosa di lontano dalla vita di tutti i giorni, ma che in realtà siamo in contatto con essa in ogni occasione. Un testo leggibilissimo, privo di formule (tranne una: E = mc2) e scritto in uno stile semplice e più che comprensibile per tutti.

Figure nel salotto, di Norah Lange (1950)

Tutto comincia la notte in cui un fulmine squarcia il buio di una calle di Buenos Aires e un’adolescente intravede, nel salotto della casa di fronte alla sua, “tre ombre sottili e pensierose”. Da quel momento la ragazza non smetterà più di spiare le enigmatiche presenze, ossessionata dal desiderio di appropriarsene e dal terrore di perderle, finché non riuscirà a sedersi anche lei in quel salotto, dove tornerà ogni giorno, perché tutto, accanto alle tre donne, acquista “un senso di rottura, di feroce oblio…»”. Inventa loro una vita, le ama e le odia, desidera vederle morte – una, in particolare, che deve aver commesso qualcosa di terribile…

La Cantina

Io e te, di Niccolò Ammaniti (2010)

Barricato in cantina per trascorrere di nascosto da tutti la sua settimana bianca, Lorenzo, un quattordicenne introverso e un po’ nevrotico, si prepara a vivere il suo sogno solipsistico di felicità: niente conflitti, niente fastidiosi compagni di scuola, niente commedie e finzioni. Il mondo con le sue regole incomprensibili fuori della porta e lui stravaccato su un divano, circondato di Coca-Cola, scatolette di tonno e romanzi horror. Sarà Olivia, che piomba all’improvviso nel bunker con la sua ruvida e cagionevole vitalità, a far varcare a Lorenzo la linea d’ombra, a fargli gettare la maschera di adolescente difficile e accettare il gioco caotico della vita là fuori. Con questo racconto di formazione Ammaniti aggiunge un nuovo, lancinante scorcio a quel paesaggio dell’adolescenza di cui è impareggiabile ritrattista. E ci dà con Olivia una figura femminile di fugace e struggente bellezza.

La camera di sangue, di Angela Carter (1979)

I racconti contenuti in La camera di sangue si rifanno esplicitamente alle fiabe. La Carter si ispirò indubbiamente alle storie di Charles Perrault, che scrisse e raccolse le fiabe della tradizione orale, tradotte dalla stessa autrice poco prima di questa sua antologia.

Una giovane adolescente sposa un vecchio e ricco marchese francese che non ama. Arrivata al suo castello, la ragazza si rende conto che egli si sollazza con la pornografia sadica e che prova piacere nel vedere il suo imbarazzo. La giovane è una pianista di talento e quando il giovane e non vedente accordatore di pianoforti che frequenta la proprietà sente la musica che ella suona, si innamora perdutamente di lei. Un giorno il marito la informa che deve partire per un viaggio d’affari e le vieta, mentre lui è via, di entrare in una particolare camera. In sua assenza la ragazza disobbedisce a tale ordine entrando nella stanza, dove, vedendo i cadaveri delle precedenti mogli del marchese, scopre appieno l’entità delle sue tendenze perverse e criminali. Il coraggioso accordatore di pianoforti vuole stare con lei nonostante sappia di non poterla salvare. A farlo, infatti, alla fine del racconto sarà la madre della ragazza, che arriva giusto in tempo prima che il marchese la uccida e gli spara.

Il Garage

Christine, di Stephen King (1983)

Tre adolescenti vivono la loro adolescenza in una tranquilla cittadina di provincia. Le novità sono poche, finché non compare Christine, un’auto – una Plymonth del 1958 – che Arnie, uno dei ragazzi, vuole ad ogni costo rimettere a nuovo. Un’impresa disperata, che per lui si trasforma in un’ossessione, mentre la macchina inizia a manifestare un’inquietante vita propria. E nelle buie strade del paese la gente comincia a morire…

Una Cadillac rosso fuoco, di Joe R. Lansdale (2020)

Ed Edwards lavora nel business delle auto di seconda mano. Un settore fatto di contachilometri truccati, catorci arrugginiti e l’idea che debba essere il cliente a non farsi fregare. Appesantito da una madre alcolizzata, che non perde occasione per farlo sentire un fallito, Ed aspetta soltanto la chance giusta per svoltare. Cosí, quando si ritrova a pignorare una Cadillac nuova di zecca che i proprietari hanno smesso di pagare, il suo momento sembra arrivato: la Caddy era di Frank Craig e del suo schianto di moglie Nancy, proprietari di un drive-in e un cimitero per animali. Stufa del marito ubriacone e desiderosa di rifarsi una vita, Nancy propone a Ed – con cui finisce a letto al secondo incontro – di uccidere Frank, riscuotere la loro assicurazione e gestire insieme gli affari. È un’offerta allettante, ma Ed avrà veramente il fegato di andare fino in fondo?

Il Giardino

Il Giardino dei Finzi-Contini, di Giorgio Bassani (1962)

Un narratore senza nome ci guida tra i suoi ricordi d’infanzia, nei suoi primi incontri con i figli dei Finzi-Contini, Alberto e Micòl, suoi coetanei resi irraggiungibili da un profondo divario sociale. Ma le leggi razziali, che calano sull’Italia come un nubifragio improvviso, avvicinano i tre giovani rendendo i loro incontri, col crescere dell’età, sempre più frequenti. Teatro di questi incontri, spesso e volentieri, è il vasto, magnifico giardino di casa Finzi-Contini, un luogo che si imbeve di sogni, attese e delusioni. Il protagonista, giorno dopo giorno, si trova sempre più coinvolto in un sentimento di tenero, contrastato amore per Micòl… Ma ormai la storia sta precipitando e un destino infausto sembra aprirsi come un baratro sotto i piedi della famiglia Finzi-Contini.

Un bonus, il quartiere

Un bel quartiere, di Therese Anne Fowler (2021)

Ampie strade, case di mattoni in stile ranch e giardini rigogliosi… Oak Knoll è un quartiere molto ambito nel bel mezzo di un’amabile città della Carolina del Nord. A Oak Knoll vivono Valerie Alston-Holt, professoressa di silvicoltura, e il suo talentuoso figlio Xavier, che in autunno partirà per il San Francisco Conservatory of Music. Esperta botanica, Valerie ama, del suo quartiere, soprattutto la maestosa vegetazione: cornioli bianchi e rosa, castagni, peri, viburni, camelie, ciliegi, cachi, cespugli di biancospino e agrifoglio. E, soprattutto, la grande quercia che svetta nel suo giardino. Qualche mese prima, però, è accaduto l’irreparabile: un’impresa di costruzioni ha abbattuto tutti gli alberi che ombreggiavano la casa accanto alla loro, demolita senza tante storie e portata via come i resti di una tempesta o di un terremoto. Ora al suo posto c’è un edificio grande e luminoso, con il suo spoglio ma costoso giardino, un’enorme piscina e, soprattutto, i nuovi vicini.
I Whitman sono l’esatto opposto degli Alston-Holt: bianchi, benestanti, popolari. Brad Whitman, della Climatizzatori Whitman, è un giuggiolone pieno di soldi; sua moglie, Julia, coda di cavallo alta e un aderentissimo top da fitness, sembra uscita dalle pagine di un catalogo sportivo. E poi ci sono le figlie: la piccola, spumeggiante Lily, e Juniper, con i suoi segreti ben celati di adolescente.
Con poco in comune, a parte un confine di proprietà, le due famiglie sono inevitabilmente destinate a scontrarsi, soprattutto quando Brad Whitman, incurante di ogni regola di buon vicinato, lascia che i lavori di ristrutturazione della casa intacchino le radici della quercia tanto amata da Valerie.

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