Se in altre regioni l’incertezza economica provocata dall’emergenza sanitaria ha determinato rallentamenti e contrazioni nel mercato immobiliare, in Abruzzo per ora non sembrano esserci segnali preoccupanti. Si registra una generale stabilità, con i prezzi che non mostrano né aumenti né cali significativi, come mostrano i dati del terzo trimestre del 2020, raccolti dal nostro Osservatorio.
I canoni di affitto riescono a far segnare una leggera crescita, pari all’1,6%, e si stabilizzano ora su una media di 6,5 euro al metro quadro. Mentre le compravendite subiscono una leggera variazione in negativo dello 0,4%. Chi vuole acquistare casa in Abruzzo, dovrà prepararsi a spendere una cifra che si aggira intorno ai 1.408 euro al metro quadro.
Guardando ai singoli capoluoghi di provincia, la situazione si conferma stabile soprattutto a Teramo e Pescara. Nella prima per comprare un trilocale da 60 metri quadri sono necessari in media circa 68.220 euro. Si conferma tra l’altro la città più economica assieme a Chieti, sebbene nell’arco di un anno i prezzi siano in aumento e rispetto al 2019 la crescita è stata addirittura di 2,5 punti percentuali. Chieti risulta invece in progressivo calo e nell’ultimo trimestre esaminato perde ancora il 2%, con i costi degli immobili che si fermano a 1.075 euro al metro quadro. Anche L’Aquila fa segnare la stessa contrazione, ma resta la seconda provincia più cara della regione, con offerte che si attestano in media attorno ai 1.445 euro al metro quadro. Sul podio troviamo invece Pescara, che resta sostanzialmente ferma a 1.696 euro al metro quadro.
E questo record lo detiene anche sul fronte delle locazioni, unica città in cui i prezzi crescono del 2,9%: l’affitto medio supera i 7 euro al metro quadro. Perdono invece tutte le altre. Se L’Aquila fa i conti con un -1,6%, Chieti arriva a perde 3,9 punti percentuali. Ma è Teramo a soffrire di più: qui il calo ha superato il 7%.
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