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Agente immobiliare e mediatore creditizio: torna l’incompatibilità tra le due attività?

Arrivano direttamente dal Senato – per la precisione dalla XIV^ Commissione Politiche Europee – le ultime novità su un tema ampiamente dibattuto: l’incompatibilità tra l’attività di agente immobiliare e quella di collaboratore di società di mediazione creditizia.

Accade infatti che sia stato approvato un emendamento al testo del Disegno di Legge Europea 2019-2020 (AS 2169), presentato dal Senatore Lorefice del Movimento 5 Stelle e sostenuto dal PD con il voto contrario della Lega e Forza Italia e l’assenza di Fratelli d’Italia. E che così si introduca, di fatto, con parere favorevole dell’Esecutivo, l’incompatibilità tra le due attività. In altre parole, un agente immobiliare non potrà ricoprire anche il ruolo di mediatore creditizio.

Che cosa cosa accade ora? Bisognerà attendere il voto parlamentare prima che il provvedimento diventi effettivo. Al momento infatti l’approvazione dell’emendamento è stata votata dalla sola Commissione Senato.

Un “emendamento perfettamente in linea con i principi comunitari”: la posizione di Fimaa

L’emendamento approvato in Senato è stato accolto con favore dalla Consulta dei Mediatori Creditizi Fimaa, la Federazione italiana mediatori agenti d’affari, aderente a Confcommercio-Imprese per l’Italia.

La posizione recentemente espressa, infatti, non solo sarebbe perfettamente in linea con i principi comunitari tesi a evitare potenziali conflitti di interessi. Ma farebbe anche chiarezza su un equivoco interpretativo riguardante la disciplina dell’incompatibilità.

Confidiamo che tale emendamento venga confermato nel prossimo passaggio parlamentare, in modo da far cessare la confusione interpretativa che si era creata sia negli operatori, che negli enti preposti alla vigilanza, che certo non ha agevolato un corretto funzionamento del mercato di riferimento

Angelo Spiezia, coordinatore della Consulta dei Mediatori Creditizi Fimaa

L’emendamento è perfettamente in linea con i principi comunitari che sollecitano la rimozione dei conflitti di interessi e la tutela preminente dei consumatori, ristabilendo un corretto equilibrio tra i reciproci interessi e rafforza il requisito fondamentale della preparazione e competenza professionale degli operatori, evitando prassi mirate solo al conseguimento di facili guadagni, a discapito della tutela del consumatore.

Gabriele Nencini, Responsabile della Consulta dei Mediatori Creditizi Fimaa

La preoccupazione di Fiaip per il “contrasto con le raccomandazioni UE”

Il commento di FIAIP, Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali, è invece di orientamento opposto. L’Associazione teme infatti che, se approvato, l’emendamento risulti in contrasto con le raccomandazioni dell’Unione Europea e che quindi l’Italia rischi nuovamente l’apertura di una nuova Procedura d’infrazione.

Con l’approvazione di questo emendamento si sta commettendo un grave errore a discapito del mercato e della comunità immobiliare assoggettando il nostro Paese al rischio concreto di più sanzioni da parte dell’Europa quanto mai inopportune in questo delicato periodo storico. Precludere agli agenti immobiliari di erogare un servizio coerente con le moderne esigenze dei cittadini rappresenta un danno per la categoria e per la dinamicità del mercato immobiliare”.

Gian Battista Baccarini, Presidente Nazionale Fiaip

Positiva la valutazione di Anama

Così come Fimaa, anche Anama, l’Associazione Nazionale Agenti e Mediatori d’Affari, saluta positivamente l’emendamento approvato in Commissione Senato.

Un passo in avanti nell’eliminazione dei conflitti di interesse nel settore immobiliare, verso il riconoscimento concreto delle singole specificità lavorative e una maggiore tutela dei consumatori.È un riconoscimento importante dei ruoli specifici e delle professionalità che operano in questo campo. L’emendamento alla Legge Europea 2019-2020, che ci auguriamo arrivi quanto prima all’approvazione del Parlamento, è in linea con i dettami dell’UE sulla rimozione dei conflitti di interesse e sancisce la necessità di avere figure professionali specifiche e preparate.

Renato Maffey, Presidente di Anama Confesercenti

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