La crisi scoppiata per i pesanti ricarichi del costo dell’energia è di una gravità senza precedenti, anche se la consapevolezza della reale portata della situazione non è così diffusa. I primi effetti del caro-bollette si sono fatti già sentire e pesano tre o quattro volte in più sulle spalle di esercenti, artigiani e piccole medie imprese. A rispondere all’allarme lanciato dalle imprese sul caro energia che richiedono forniture a prezzi calmierati sarà il nuovo decreto bollette atteso in settimana. Tra le misure del nuovo decreto bollette c’è anche la proposta di dare maggiore spinta alle rinnovabili nella Pa, sostenendo uffici pubblici e scuole a dotarsi di pannelli solari.
Le nuove misure
Dai rumors riportati da alcune testate giornalistiche sembra che il premier sia orientato a ripetere quello che è già stato fatto nel primo trimestre con l’ultima legge di bilancio. Sembra che il governo intenda rinnovare gli interventi di contenimento attuati nel trimestre gennaio-marzo:
- azzeramento degli oneri generali di sistema nella bolletta elettrica;
- sostanziale riduzione degli oneri di sistema nella bolletta del gas;
- interventi che sono stati messi in atto più di una volta da quando è partita la vertiginosa salita dei prezzi dell’energia, dallo scorso luglio e che andranno nuovamente garantiti.
Sostegni alle famiglie disagiate
Ora come ora sembra che i tecnici del governo siano riusciti a recuperare circa 4,5 miliardi di euro, ma i partiti fanno pressioni per alzare l’importo, una parte del quale dovrebbe essere destinato a bonus sociali, come lo sconto in bolletta per le famiglie con disagio economico o fisico. Al di là della strada che verrà imboccata, con un più alto sconto in bolletta o un maggior allargamento della platea, per poter decidere l’entità dell’intervento sarà necessario aspettare fine marzo quando si conosceranno gli aumenti reali di luce e gas.
Sostegni alle imprese
Per alleggerire i costi delle imprese, il Governo sta lavorando su un binario che consenta di calmierare i prezzi dell’energia per il 2022 e 2023, sull’aumento della produzione nazionale di gas per 3 miliardi di metri cubi l’anno per poi cederlo all’industria del gas con contratti a lungo termine e con tariffe basse, e nel dare maggiore impulso alle rinnovabili facilitando uffici e scuole a dotarsi di pannelli solari.
di Ida del Coro
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