I rincari energetici e l’invasione dell’Ucraina contribuiscono a influenzare al ribasso sia il numero dei potenziali acquirenti sia i prezzi di vendita delle abitazioni.
Questo è quello che evidenzia il sondaggio sul mercato delle abitazioni in Italia condotto dalla Banca d’Italia, da Tecnoborsa e dall’Agenzia delle Entrate.
Come è stato condotto il sondaggio
Sono stati presi in esame 1.465 agenti immobiliari dal 23 giugno al 20 luglio 2022 e l’esito sembra essere univoco: nel II trimestre prevalgono segnali di stabilità dei prezzi delle abitazioni, con un saldo tra giudizi di rialzo e di ribasso di poco in aumento rispetto alla precedente rilevazione.
Secondo le valutazioni dei 1.465 agenti immobiliari ascoltati, lo scoppio della guerra in Ucraina e i recenti aumenti dell’inflazione stanno influenzando al ribasso sia il numero di coloro che potenzialmente vorrebbero acquistare una casa (lo dice circa il 60% degli agenti) sia i prezzi di vendita delle abitazioni (per circa il 40%).
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Diminuiscono le richieste dei mutui: qual è la situazione
Frenano anche le richieste di mutui: la quota di compravendite finanziate con mutuo ipotecario è scesa al 67,5%, rispetto al 69,7% dello scorso trimestre.
Anche i canoni di affitto sono segnalati in lieve rallentamento, con un saldo tra giudizi di aumento e riduzione di poco diminuito, seppur positivo: 20,9% da 22,5%.
Gli effetti della pandemia: ancora influenzano il mercato immobiliare?
Il mercato immobiliare continua inoltre a risentire degli effetti della pandemia. Prevale la quota di agenti che valuta come la pandemia stia inducendo, nel complesso, un’espansione della domanda di abitazioni (26,9% in più di chi ritiene che abbia ricadute negative).
Dal lato dell’offerta la quota di operatori che ritengono che la pandemia stia determinando una diminuzione dell’offerta di abitazioni è di circa il 10%, superiore a quella di chi ritiene ne induca un aumento.
Questo post Casa, previsioni di Bankitalia: primi segnali di ribasso in vista é pubblicato da Immobiliare.it.