Il business delle case vacanza è stato, in questi ultimi anni, una vera e propria ancora di salvataggio per molti proprietari di immobili: soprattutto in alcune aree del paese contraddistinte da buoni flussi turistici la possibilità di dare in locazione le seconde case per tempi brevi ha permesso un ritorno economico interessante, cresciuto in corrispondenza con l’aumento della popolarità delle strutture ricettive extra alberghiere. A fare il punto su com’è andato il 2016 è il nostro partner CaseVacanza.it, sito leader in Italia per il settore.
Un business sempre più grande
Il portale CaseVacanza.it ha calcolato che, nel nostro Paese, il 2016 ha visto un incremento del fatturato del business degli affitti turistici pari al 20% rispetto all’anno precedente. Maggiori guadagni sono stati possibili perché la domanda di turismo digitale è cresciuta, di circa il 10%; l’offerta di immobili ha fatto anche meglio, il numero di alloggi di questa categoria è cresciuto del 15% in tutta Italia.
Il proprietario “tipo”
Il portale ha analizzato i profili anagrafici degli inserzionisti per scoprire quale fosse l’identikit del proprietario “tipo”: è emerso che si tratta di un uomo (il 54% di loro è di sesso maschile) di mezza età (ha 49 anni), anche se oltre un gestore su dieci (12,27%) ha meno di 30 anni – a riprova di un forte interesse da parte di molti giovani verso questo tipo di attività economica, che spesso dà loro la possibilità di inventarsi una professione mettendo a reddito la casa dei nonni o l’immobile che la sua famiglia utilizza per le vacanze. Anche gli ultrasessantenni sembrano propensi a fare la stessa cosa, visto che il 21,34% dei gestori di una casa vacanza ha oltre 60 anni.
La maggior parte dei proprietari (o dei gestori) mette in affitto turistico case che si trovano nella stessa regione in cui vive: le regioni con l’offerta più consistente sono Sicilia, Puglia e Lazio, le stesse regioni in cui risiede il 40% del totale dei proprietari iscritti al sito. Una significativa quota dei gestori, però, amministra gli immobili a distanza, e non è un caso, ad esempio, che in Lombardia si concentri l’8% dei proprietari ma solamente il 4% degli annunci di appartamenti e ville in affitto. Il fenomeno che emerge nelle grandi città, come Milano o Roma, è quello di residenti che mettono in affitto le loro seconde case site altrove, magari in località contraddistinte da un turismo tipicamente estivo o montano.
Ogni proprietario gestisce, in media, 1,5 annunci: a riprova di come questo tipo di attività stia ormai evolvendo verso un modello di tipo imprenditoriale. L’importo medio di ogni prenotazione è di circa 600 euro, e il soggiorno più comune dura 8 notti.
Dove si guadagna di più
Sulla base delle stime di CaseVacanza.it è la montagna la zona più ambita dai turisti, ma anche quella in cui vi è meno offerta di immobili: questo cortocircuito determina un guadagno maggiore per chi mette in affitto una casa vacanza in queste zone. La Valle d’Aosta, nel dettaglio, è la regione in cui i proprietari ricevono il maggior numero di prenotazioni per immobile; a seguire ci sono, nell’ordine, il Trentino Alto Adige e l’Abruzzo. Quel che è certo, indipendentemente dalle variazioni regionali, è che le case vacanza sono ormai un’alternativa popolare alle strutture ricettive tradizionali. Vi si rivolgono turisti italiani e stranieri – una presenza, questa, in costante aumento – che usano internet come principale canale di ricerca, perché più veloce e (se usato correttamente) anche più sicuro e trasparente.
Fonte: https://www.immobiliare.it/news/case-vacanza-business-in-crescita-15-l%e2%80%99offerta-20-il-fatturato-30098