Luglio e la prima metà di agosto risultano essere i periodi ideali per cercare una casa o una stanza in affitto nelle grandi città, specie quelle universitarie, dove a settembre si riprende a studiare.
Molti studenti hanno già contrattato perché settembre è alle porte. Il caroaffitti ha spinto molti a preferire la soluzione del monolocale, magari poco distante dai poli universitari o dal luogo di lavoro.
Nella giungla di annunci è facile imbattersi in offerte di case non proprio a norma o comunque indecorose per trascorrerci anche solo qualche mese. Prima di firmare un contratto sarebbe il caso di domandarsi quali caratteristiche deve possedere un monolocale. Proviamo a fare chiarezza.
Cosa si intende per monolocale?
Nel linguaggio degli annunci economici immobiliari, per monolocale si intende un miniappartamento costituito da una sola camera più i servizi.
Quanto deve essere grande un monolocale?
La dimensione minima di una abitazione di tipo monolocale deve avere una superficie, comprensiva dei servizi, non inferiore a 28 metri quadri per una persona. E non inferiore a 38 metri quadri per due persone.
La norma nazionale di riferimento per progettare un monolocale è il decreto ministeriale del 5 luglio 1975. Tali dimensioni minime sono esplicitamente previste dall’articolo 3 di questa norma.
Quanto deve essere alto un monolocale?
Le altezze minime delle stanze valgono per tutte le soluzioni abitative, monolocali compresi. E devono essere di:
- 2,40 m per corridoi, disimpegni, bagni e ripostigli;
- 2,70 m per tutti gli altri ambienti della casa.
La regola è valida in tutta Italia, tranne che per i Comuni al di sopra dei 1000 metri sul livello del mare che possono arrivare a 2,55 m in virtù delle condizioni climatiche e della particolare tipologia edilizia.
Dal 2015 è previsto che l’altezza minima interna possa diminuire fino a 2,60 m in caso di ristrutturazione con riqualificazione energetica in cui sia prevista l’istallazione di pavimenti o soffitti radianti.
Quali sono le caratteristiche di un monolocale?
Il monolocale è composto di una sola stanza, più servizi. La singola stanza può essere adibita a cucina, soggiorno, sala da pranzo, studio e camera da letto, e da un servizio igienico.
Gli alloggi devono essere dotati di impianti di riscaldamento dove le condizioni climatiche lo richiedano.
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La finestra è obbligatoria?
La norma nazionale stabilisce che anche una stanza in affitto deve essere dotata di finestra, per motivi igienico sanitari, per garantire ventilazione e illuminazione.
È obbligatoria per la stanza, non per il bagno, dove è indispensabile installare un impianto di aspirazione meccanica.
Per rispettare i requisiti di una corretta aerazione e luminosità naturale, la superficie apribile della finestrata non può essere inferiore a 1/8 della superficie del pavimento.
In generale, gli ambienti che devono essere dotati di almeno una finestra apribile sono: stanze da letto, soggiorno e cucina.
Alcuni consigli per abitare in piccoli spazi:
- Pareti chiare (evitare colori scuri soffocanti).
- Sfruttare gli spazi in verticale.
- Dividere lo spazio con mobili e separé per ricavare ambienti differenti.
- La luce naturale della finestra è importante. Sono molto utili le lampade da terra per illuminare meglio.
- Letto a contenitore o cassettone.
- Cassapanche e mensole utili per abbigliamento o accessori.
- Utilizzare mobili a scomparsa.
- Cucina con soluzioni a parete.
- Sgabelli con contenitori integrati.
- Tv a parete.
- Armadio a muro a scomparsa.
- Ante con specchio incorporato.
- Complementi d’arredo bassi.
Questo post Come si definisce un monolocale? Le norme, le caratteristiche e gli obblighi é pubblicato da Immobiliare.it.