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Gli aeroporti Usa spengono le antenne 5G per interferenze ai voli. In Europa invece funzionano.

Negli Stati Uniti, le antenne per il 5G installate nelle vicinanze di decine di aeroporti sono state messe in “modalità aereo”. Il 5th Generation, la quinta generazione della telefonia mobile avviata nel 2019, può essere pericolosa per gli arerei. Si è scoperto, infatti, che i telefonini possono interferire con alcuni radioaltimetri, gli strumenti che determinano la quota di volo di un aeromobile. Rendendo pericolosi gli atterraggi con scarsa visibilità.

In caso contrario, più di 1.100 voli sarebbero soggetti a cancellazioni, deviazioni o ritardi, con disagi a circa 100miila passeggeri nei principali hub del Paese federale.

Sono stati gli scienziati a lanciare il “segnale SOS” già nell’aprile del 2018: l’interferenza sarebbe pericolosa soprattutto nelle fasi più delicate di un volo, quando l’aereo procede a quota bassa. Nonostante gli avvertimenti, la Fcc (Federal Communications Commission) ha messo all’asta le bande di frequenza del 5G con banda C, nel complesso e fitto mercato delle telecomunicazioni.

Secondo Noppadol Pringvanich, capo di Atm Engineering & Aviation Radio Spectrum della Iata (Organizzazione internazionale di compagnie aeree), le imprese di telecomunicazioni non vogliono perdere i loro profitti, messi a rischio dallo spegnimento delle antenne vicine agli aeroporti, e di conseguenza proteggere alcuni modelli di radioaltimetri che comunicano con i velivoli.

Le soluzioni

Le strade per risolvere la questione sarebbero due. O rinviare temporaneamente l’implementazione con la conseguente riduzione della potenza delle antenne. Oppure migliorare la tecnologia dei radioaltimetri presenti sugli scali, già entro il 2023, come suggerisce di fare Pringvanich. Ma chi deve pagare questo costo, per aggiornare le attrezzature di volo in sicurezza? Le compagnie di volo, rappresentate dalla Iata, non ci stanno. Anche perché se 5G e radioaltimetri progrediscono di pari passo, potrebbero entrare nuovamente in “interferenza” anche in futuro. È chiaro che questa guerra delle frequenze dovrà essere regolamentata.

E in Europa?

La rete 5G negli aeroporti dell’Unione europea non è un problema. L’EASA (Agenzia europea per la sicurezza aerea) osserva che nel nostro continente i servizi 5G utilizzano la gamma spettro più lenta, con frequenze che fanno da 3,4 a 3,8 GHz, ben al di sotto di quelle dei radioaltimetri (4,2 e 4,4 GHz). Inoltre le antenne sugli scali europei, specie in quelli francesi, sono inclinate verso il basso, ben lontane dalle traiettorie di volo.

di Nicola Teofilo

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