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Il made in Italy alberghiero decolla: ora vale il 15,8% del mercato

Nel 2018 il numero di alberghi di catena italiana è cresciuto del +6,5% raggiungendo quota 1.600 unità per un totale di circa 172 mila camere (+4,7%), che rappresentano il 15,8% dell’offerta totale. Sono questi i dati emersi dall’evento “Catene alberghiere made in Italy: risultati e prospettive per il 2020” organizzato da Università Bocconi, Associazione Italiana Confindustria Alberghi, Gruppo Cassa depositi e prestiti e Horwath HTL.

Secondo i dati, i primi dieci gruppi italiani per fatturato valgono il 20% del totale delle camere di catena: se nel 2017 il giro d’affari è stato di 870 milioni di euro, secondo le previsioni nel 2020 dovrebbe superare il miliardo. Il settore turistico alberghiero italiano evolve e si muove verso un mercato più liquido, trasparente e professionale grazie al miglioramento degli standard di servizio e all’interesse degli investitori istituzionali verso investimenti immobiliari nell’asset class ricettiva.

In questo contesto si affermano modelli di business che prevedono la separazione della proprietà dalla gestione. In linea con questa evoluzione il Fondo d’Investimento per il Turismo, promosso e supportato da Cassa depositi e prestiti: investendo in fondi immobiliari specializzati nei diversi comparti dell’infrastruttura turistica italiana, il Fit vuole rappresentare uno strumento di crescita sostenibile, in partnership con i gestori alberghieri e con un impatto fortemente positivo sul territorio, in particolare nel Sud Italia e in località turistiche ad alto potenziale.

di Giovanni Marrucci

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