Altro che posto più sicuro e focolaio domestico…la casa è il posto in cui si litiga di più in assoluto. Lo rivela l’ultimo Life at Home Report di Ikea che ha analizzato il comportamento di individui tra i 18 e i 65 anni di 22 Paesi nell’arco di sei mesi.
Perché si litiga in casa
I motivi principali dei litigi in casa sono tre: la presenza di oggetti in eccesso, il rifiuto delle cose che appartengono ai coinquilini e il senso di invasione dei propri spazi personali.
Il motivo più ricorrente è proprio quest’ultimo, che causa una litigata su sei. E la sensazione di rabbia e insofferenza è amplificata qualora una persona si sia trasferita in casa di un altro, anche se si tratta di una coppia. Il 44% degli intervistati, infatti, ha detto di sentirsi frustrato perché non si sente a proprio agio nell’invadere una casa che non è sua, creando spazi personali e privati per sé.
A questo si aggiunge un’altra variabile: le case sono sempre più piccole e questo porta a un possibile eccesso di oggetti presenti nelle varie stanze. Ciò obbliga gli inquilini a iniziare un processo di razionalizzazione per decidere cosa tenere e cosa no, e non sempre è facile trovare un accordo.
L’ordine in casa è importante
Sull’importanza dell’ordine in casa gli italiani si sono divisi a metà: per un 50% si tratta di una caratteristica fondamentale per il proprio immobile, per l’altro 50% fare ordine crea solo stress e tensioni, proprio perché spesso le priorità su tempi e modalità sono diverse.
Il 40% degli intervistati ha addirittura detto di odiare le cose dell’altra persona con cui condivide la casa e qualcuno è arrivato ad ammettere di averle buttate spesso di nascosto.
Se in generale lo studio ha rivelato che è il soggiorno lo spazio della casa in cui si litiga di più, ma se si guarda alle sole risposte dell’Italia la stanza del contenzioso è la cucina.
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