Comprare la prima casa spesso è una decisione che si accompagna alla richiesta di un mutuo, che aiuti il futuro proprietario a sostenere l’impegno economico nel lungo periodo, dilazionandolo nel tempo. In questo contesto è importante considerare che se si tratta effettivamente dell’acquisto di quella che sarà l’abitazione principale. La distinzione è infatti fondamentale avere diritto a una serie di importanti agevolazioni fiscali e soprattutto per ottenere un credito dalle banche, il cosiddetto mutuo prima casa, a particolari condizioni.
Ma come funzionano quindi le agevolazioni di un mutuo l’acquisto della prima casa e quali sono i requisiti necessari per poterle richiedere? Esistono soluzioni specifiche per le categorie che normalmente riscontrano maggiori difficoltà nell’accesso al credito, come le giovani coppie, o i lavoratori con un contratto di lavoro diverso dal classico “tempo indeterminato”?
Facciamo il punto insieme.
Mutuo prima casa: le agevolazioni previste
Le agevolazioni per il mutuo prima casa sono pensate appositamente per andare incontro alle esigenze di coloro che normalmente possono riscontrare maggiori difficoltà nell’accesso a un credito extra, a causa della mancanza di determinate garanzie comunemente richieste dagli istituti bancari. In questo senso, i destinatari più ricorrenti (ma non unici ed esclusivi) possono essere giovani coppie, nuclei familiari con un solo genitore e un figlio a carico o giovani lavoratori, al di sotto dei 35 anni, con contratti di lavoro “atipici”.
Il principale vantaggio di questa tipologia di mutuo prima casa non sta tanto nell’applicazione di tassi di interesse inferiori rispetto a quelli presenti sul mercato (anzi nella maggior parte dei casi i tassi sono uguali o leggermente più alti).Quanto l’accesso a finanziamenti che superano l’80% del valore della casa, fino ad arrivare al 100%, e con piani di ammortamento più favorevoli.
In questo scenario, l’agevolazione “principe” per i mutui prima casa è il Fondo di garanzia per i mutui per l’acquisto e la ristrutturazione della prima casa, costituito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze con l’obiettivo di agevolare l’accesso al credito per le categorie più in difficoltà.
Con l’accesso a questo Fondo, inoltre, sarà lo Stato a figurare da garante per l’istituto di credito che aderisce all’iniziativa.
Acquisto prima casa: il mutuo agevolato Consap
Al cosiddetto mutuo prima casa Consap abbiamo già dedicato un ampio approfondimento, ma vediamo qui in sintesi quali sono alcuni dei requisiti per ottenerlo.
Innanzitutto è bene ricordare, che può essere richiesto per mutui che non superano i 250 mila euro e per abitazioni che non rientrano nelle categorie catastali “di lusso”, cioè A1 (abitazioni signorili), A8 (ville) e A9 (castelli, palazzi).
Inoltre, il mutuatario non deve risultare proprietario di immobili a uso abitativo anche se in comunione con altre persone. E la casa che si intende acquistare dovrà essere ubicata sul territorio nazionale.
Infine, l’agevolazione può essere richiesta da chiunque, ma alcune categorie sono considerate beneficiari prioritari. E tra questi ricordiamo:
- giovani coppie, il cui nucleo sia stato costituito da almeno due anni e in cui almeno uno dei componenti non abbia superato i 35 anni.
- Famiglia monogenitoriale con figli minori a carico.
- Persona singola non coniugata, con figli a carico e non convivente con l’altro genitore.
- Persona separata, divorziata o vedova, con almeno un proprio figlio minore.
- Conduttore di alloggi di proprietà degli Istituti autonomi per le case popolari, comunque denominati.
- Giovani con meno di 35 anni e con un contratto di lavoro atipico.
Mutuo prima casa, le agevolazioni fiscali
Come abbiamo avuto modo di vedere anche in questa guida, la possibilità di accedere a tali agevolazioni è strettamente collegata al concetto di “prima casa” che può non coincidere necessariamente con la prima abitazione acquistata dal proprietario. Questi però ha l’obbligo di dover trasferire la propria residenza lì entro 18 mesi per poter utilizzare il bonus prima casa, a meno che non sussistano contingenze specifiche.
Ecco quindi quali sono i principali i vantaggi fiscali, come la riduzione dell’IVA, dell’imposta di registro,di quella ipotecaria e di quella catastale, variabili per entità da caso a caso. Cercheremo di sintetizzare le principali casistiche riscontrabili e per un approfondimento mirato su quante a quali tasse si pagano per l’acquisto della prima casa rimandiamo a questa nostra pratica guida.
Ricordiamo inoltre che, in sede di dichiarazione dei redditi, il proprietario che ha acquistato una prima casa facendo ricorso a un mutuo potrà accedere alla detrazione degli interessi passivi dell’Irpef del 19 % di una base imponibile massima di 4.000 euro, pari cioè a 760 euro.
Comprare casa da privato
Coloro che acquistano casa da un soggetto privato, si vedranno corrisposta una riduzione dell’imposta di registro dal 9% al 2%, che si calcola in base al valore catastale dell’immobile. L’imposta catastale e l’imposta ipotecaria sono fissate in questo casi a 50 euro ciascuna.
Comprare casa dall’impresa costruttrice
Chi invece acquista una prima casa da un’impresa che applica IVA vedrà un’imposta applicata al 4% anziché al 10% sul prezzo dell’immobile, mentre l’imposta di registro, quella ipotecaria e quella catastale sono fissate a 200 euro ciascuna.
di Francesca Lauritano
Questo contenuto ha scopo informativo e non ha valore prescrittivo. Per un’analisi strutturata su ciascun caso personale si raccomanda la consulenza di professionisti abilitati.
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