Tra i diversi tipi di investimento, per tradizione gli italiani hanno un occhio di riguardo per il mattone. Ma chi decide di accendere un mutuo per acquistare una seconda casa può godere delle detrazioni fiscali? In alcuni casi, e per determinati importi, la risposta è sì.
Detrazioni Irpef: a chi spettano
In linea generale la detrazione del 19% sugli interessi passivi del mutuo non si applica alle seconde case, ma questa regola non è sempre valida. Nel 2020, infatti, chi sottoscriverà un mutuo per l’acquisto dell’abitazione principale potrà beneficiarne, a prescindere che si tratti della prima o della seconda casa. Ne avranno diritto anche i rappresentanti delle forze dell’ordine in servizio permanente, chi dopo l’acquisto dell’immobile dovrà trasferirsi per lavoro e le persone ricoverate in case di cura: in questo caso, però, l’abitazione di proprietà non dovrà essere affittata. È inoltre importante specificare che l’immobile dovrà essere adibito ad abitazione principale entro un anno dall’acquisto e che tale condizione dovrà durare per tutto il periodo per il quale si richiede la detrazione.
Cosa si può detrarre?
Oltre agli interessi passivi, le detrazioni riguardano gli oneri accessori connessi alla stipula del mutuo, le commissioni bancarie, gli oneri fiscali, le spese notarili, l’imposta di iscrizione, quella sostitutiva sul capitale prestato ed eventuali perizie richieste a un tecnico.
Gli importi massimi
Per quanto riguarda gli interessi passivi, l’importo massimo detraibile è pari a 4 mila euro, da dividere eventualmente fra tutti i soggetti che hanno richiesto il mutuo. Per usufruire della detrazione del 19% Irpef si dovranno riportare nel Modello 730 o nel Modello Unico.
di Laura Fabbro
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