Viaggi sì, ma non a tutti i costi. Il carovita non ha del tutto frenato il desiderio di vacanza degli italiani.
Ma, la crisi economica dovuta alla spinta inflazionistica sta modificando il modo di organizzare o vivere il tempo libero. E se durante le estati della pandemia era cresciuto il turismo di prossimità, facendo riscoprire agli italiani le bellezze del Belpaese girando l’angolo di casa, quella del 2022 sarà comunque ricordata come un’estate bollente, non solo per il cambiamento climatico che soffia sulle temperature roventi, ma anche per il forte aumento dei prezzi dei beni di consumo, dei ristoranti e dei lidi attrezzati. L’inflazione ha superato il 6%.
Il Codacons ha stimato come andare in vacanza quest’estate costerà in media almeno il 15-20% in più rispetto al 2021 (dai 995 euro pro-capite dell’anno scorso, ai 1.150 di quest’anno).
Gli ultimi dati e le ricerche sugli italiani e le vacanze
Una ricerca condotta da Quorum/YouTrend per conto di Wonderful Italy, rivela che 2 italiani su 3 hanno giù deciso di andare in vacanza, come sempre con il mare preferito alla montagna e alle città d’arte, e l’affitto di case prediletto rispetto agli alberghi, specie nella fascia degli under 35. Ma con le tasche sempre più ristrette per le famiglie italiane.
E non mancano gli indecisi (il 38%), costituito da italiani che decideranno sotto data quando partire e dove andare, rischiando di dover sborsare di più rispetto a chi si è organizzato prima.
Un terzo ha scelto di rinunciare alle vacanze e al relax, a causa del perdurare di difficoltà economiche e di un contestuale rincaro di tutte le tariffe dei servizi turistici.
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Più case in affitto e last minute
I dati Quorum/YouTrend sono in linea con l’indagine condotta da Censis-Confcommercio sui consumi delle famiglie. Un sentiment in chiaroscuro confermato anche da una recente ricerca di Tripadvisor, presentata in un webinar di Assoturismo, che vede crescere il fenomeno last minute, se non addirittura last second, perché con gli imprevisti della crisi economica diventa più difficile programmare a lungo termine.
Il ruolo dei rincari sulle scelte degli italiani
I rincari hanno comunque interrotto la ripresa cominciata lo scorso anno, con l’allentamento delle misure restrittive per contenere la diffusione del coronavirus e la chiusura delle attività turistiche e commerciali.
I rincari dei carburanti e dei costi dei servizi in spiaggia scoraggiano non poco, mentre va meglio sul versante alberghiero, con gli hotel e i b&b già sold out a luglio e agosto. Tuttavia si diffondono le alternative meno care, come l’affitto di una casa vacanza.
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