La storica sede di Eataly a Milano cambia proprietario (ma non inquilino): ad aggiudicarsi il palazzo di Porta Nuova dove prima dell’azienda di Farinetti sorgeva il teatro Smeraldo è stata la società Coima, già proprietaria di alcuni edifici simbolo del capoluogo lombardo come il Bosco verticale e la torre di Unicredit. Valore dell’operazione, che sicuramente rappresenta l’investimento immobiliare più importante di inizio anno, è 60 milioni di euro.
La strategia di Eataly è puntare sugli affitti
Eataly aveva acquistato il palazzo dalla famiglia Longoni una decina di anni fa, trasformando il teatro degli anni’ 40 in un negozio che non solo vende i migliori prodotti italiani, ma offre anche la possibilità di degustarli grazie a bar e ristoranti.
La vendita dell’ex Smeraldo, che non implica il trasloco di Eataly (l’azienda infatti resterà in affitto per altri 21 anni), è in linea con la strategia del gruppo che in Italia e anche all’estero opera nel settore immobiliare puntando su interventi di riqualificazione e di rilancio, per poi stipulare contratti di locazione a lungo termine.
Il fondo che ha rilevato il palazzo di piazza XXV aprile è Coima Core Fund, che dal 2011 è tra i protagonisti della trasformazione e della rinascita di Milano. Con quest’ultimo investimento ribadisce il proprio interesse per le cosiddette “high street retail” nelle quali, come ha spiegato il fondatore e CEO Manfredi Catella in un’intervista al Corriere della Sera, «la pandemia, l’accelerazione dell’e commerce ci ha spinto a giocare un ruolo attivo di promotore e collaboratore dei negozi in queste aree per animare il cosiddetto “piano terra”».
di Aurora Tamigio
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