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Confedilizia, aumentano i ruderi: +107% rispetto al periodo pre-IMU

Cresce il numero degli immobili in stato di abbandono sul territorio italiano, che nel 2020 ha registrato un incremento del 2,2% rispetto all’anno precedente.

A lanciare l’allarme è stata di recente Confedilizia, che ha preso in esame i dati elaborati dall’Agenzia delle Entrate relativi all’andamento del patrimonio e del mercato immobiliare italiano.

Pagamento IMU e immobili inagibili

Secondo Confedilizia, il pagamento dell’IMU, la tassa sulle proprietà immobiliari, avrebbe influito in maniera rilevante. Basti pensare che rispetto al 2011, quando ancora questo tributo non era previsto, gli immobili che adesso sono ruderi sono praticamente raddoppiati: dai poco meno di 280mila del 2011 agli oltre 550mila del 2020, con un saldo del +107%

Più nel dettaglio, il patrimonio edilizio che attualmente risulta essere abbandonato corrisponde per la maggior parte ad immobili di proprietà di persone fisiche, che sarebbero intervenute sugli stessi rendendoli inagibili, per esempio rimuovendone parti essenziali come il tetto, per evitare di pagare l’imposta municipale unica.

La proposta di Confedilizia

Il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, ha lanciato una proposta al Governo, per cercare di arginare questo fenomeno e incentivare interventi di ristrutturazione sul patrimonio immobiliare ridotto a rudere: esentare dal pagamento dell’IMU i piccoli centri per qualche anno.

Nei fatti l’idea sarebbe di non far pagare l’imposta ai proprietari di immobili situati in borghi e piccoli centri abitati fino ai 3.000 abitanti, dove il fenomeno dell’abbandono risulta essere più frequente e il rischio spopolamento più concreto, per un quinquennio.

di Francesca Lauritano

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