Nuova scadenza da non dimenticare: il 30 giugno 2022. In riferimento a cosa? Alle ferie non godute.
Entro questa data, le aziende dovranno permettere ai propri impiegati di sfruttare le ferie maturate nel 2020 e non godute. Il rischio? Se così non fosse, si parla di sanzioni sino a 5.400 euro.
Ma non solo: sarà necessario versare i contributi aggiuntivi entro il 22 agosto 2022.
Ferie non godute nel 2020: i tempi massimi di fruizione
Parliamo, quindi, di ferie maturate nel 2020 e non godute; secondo il comma 2 dell’art. 2109 del Codice Civile, in generale, il lavoratore ha diritto a ferie:
- retribuite;
- ininterrotte;
- di durata fissata dal datore di lavoro.
Sempre secondo la Legge, le ferie annuali sono regolamentate in modo che:
- circa due settimane siano godute, anche consecutivamente, nell’anno di maturazione;
- le restanti due settimane vadano godute entro i 18 mesi successivi dalla fine dell’anno di maturazione.
Quindi, tenendo conto di quest’ultimo punto, i datori di lavoro, i cui dipendenti hanno maturato le ferie nel 2020, devono concedere giorni non utilizzati.
Le sanzioni in caso di inadempienza
Il datore di lavoro in caso di ferie non godute dopo 18 mesi dovrà tenere conto dei relativi contributi aggiuntivi da versare.
Dunque: alla retribuzione consueta si dovrà aggiungere la cifra per le ferie non godute (somma non erogata in busta paga).
L’importo in questione verrà assoggettato a contribuzione e dovrà essere versato entro la scadenza del 22 agosto 2022.
In caso contrario, sono previste sanzioni amministrative.
Gli importi delle multe
Gli importi delle multe, secondo l’art. 18 bis, comma 3 del Dlgs n. 66/2003, sono stati cambiati dalla Legge di Bilancio del 2019, con un aumento del 20% e sono:
- da 120 a 720 euro per le violazioni relative a un solo anno e per un massimo di 5 lavoratori;
- da 480 a 1800 euro per le violazioni di due anni che hanno coinvolto più di 5 lavoratori;
- da 960 a 5400 euro per le violazioni per più di 4 anni oppure hanno riguardato almeno 10 lavoratori.
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