ll Superbonus 110% continua a creare delle domande. Ultimamente questa agevolazione infatti ha destato non pochi dubbi da parte del Governo e proteste da parte dei cittadini. L’Enea (acronimo che sta per “Ente per le nuove tecnologie, l’energia e l’ambiente”) ha pubblicato dei dati che possono in un qualche modo chiarire la situazione. Infatti la somma degli interventi che possono essere detratti tramite questa iniziativa si aggira attorno a 18,3 miliardi di euro secondo i dati del 31 gennaio. Ad ora si stima che ora siano stati messi in gioco 12,74 miliardi e che ci saranno delle fuoriuscite totali di 20,17 miliardi a carico dello Stato.
Il Superbonus 110%, di che cosa si tratta
Il Superbonus 110% è un’iniziativa varata nel 2020 che mira a rendere le case e le abitazioni più sicure tramite degli interventi di manutenzione e rammodernamento. Fa parte del Decreto Legge Bilanci e permette ai singoli cittadini che hanno i requisiti di ottenere delle ristrutturazioni totalmente a costo zero. In generale si tratta di un’agevolazione per migliorare i sistemi antisismici e per le operazioni dedicate all’incentivo energetico.
Le rilevazioni dell’Enea e i problemi conseguenti
La misura però in origine mirava a riqualificare i condomini più che le singole abitazioni. Secondo Enea infatti queste infatti già godevano di appositi benefici che portavano a delle detrazioni che partivano dal 50% fino ad arrivare al 65%. Ad ora invece i condomini che hanno approfittato di questa iniziativa sono solo poco più del 15% degli interventi totali che sono già stati effettuati. Questa cifra tradotta in numeri arriva a 16.348 euro.
Confrontandola con le singole abitazioni ci si rende conto della differenza. Infatti gli edifici ad uso unifamiliare hanno occupato il 52,4% del totale e le unità invece indipendenti il 32,4%. Quindi la maggior parte del potere economico del Superbonus non è giunta correttamente a destinazione.
La parte dedicata agli investimenti
Però almeno è riuscito nella parte che riguarda gli investimenti. Infatti in questo caso è naturale che i condomini abbiano necessità di più attenzione e quindi abbiano sfruttato maggiormente questa parte del bonus. Le analisi infatti hanno riportato che i condomini hanno domandato quasi 9 miliardi (8,8 per la precisione) arrivando al 48,1% delle richieste complessive. Gli edifici unifamiliari però non si distanziano molto arrivando al 33,6%, seguiti da quelli indipendenti con il 18,3%.
di Francesca Pozzo
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