Pesano gli effetti del lockdown su Milano, e in particolare sul mercato immobiliare che risente specialmente nel segmento delle abitazioni usate e non centrali di una drastica riduzione delle compravendite nel corso dei primi mesi del 2020. Questo è ciò che emerge dalle ultime rilevazioni condotte dall’Agenzia delle Entrate.
Milano, quali sono le prospettive per il futuro?
Nonostante nel primo trimestre del 2020 si siano registrati ben 4.936 contratti di vendita in meno, con una riduzione del 19,3% su base annua, gli esperti si dichiarano ottimisti con stime di ripresa in tempi non troppo dilatati.
Nonostante l’emergenza Covid-19 i numeri parlano di performance positive per ciò che riguarda la vendita e l’acquisto di immobili nuovi; come confermato anche da Fimaa Milano, Lodi, Monza e Brianza, le abitazioni nuove hanno tenuto bene in questo periodo, al contrario dell’usato che con il confinamento ha evidenziato le problematiche di questa tipologia in particolar modo se non localizzata in zone appetibili e centrali. Si parla di due o tre anni per ritornare alle cifre pre-pandemia e ad acquisti con finalità di investimento che attualmente sembrano totalmente congelati mentre prima corrispondevano al 20% del totale.
Prezzi in discesa
Novità anche per ciò che riguarda i prezzi che, come evidenziato nel report di Nomisma, registrano una flessione dello 0,4% nell’ultimo semestre, contro un 2019 che si era concluso con un +3%. Adesso, dopo il lockdown, i tempi di permanenza degli immobili sul mercato si stanno allungando, arrivando a 3,3 mesi ai quali si devono aggiungere i 3,9 mesi pre confinamento.
di Francesca Lauritano
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