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Milano, vola la domanda di nuove abitazioni: ne serviranno 46mila

La battuta d’arresto legata alla pandemia e alle conseguenti restrizioni non fermerà la “fame” immobiliare di Milano. Le domande per nuovi spazi abitativi o per ulteriori metri quadri a uso ufficio sono destinate ad aumentare con ritmi molto sostenuti. È questo uno dei trend principali che emerge dal Rapporto 2021 sulla Città metropolitana di Milano di Scenari Immobiliari e Risanamento.

I numeri parlano chiaro: l’indagine ha stimato una domanda residenziale per l’area metropolitana (città inclusa) di almeno 46mila nuove case. E con caratteristiche diverse da quelle del passato, perché dovranno tenere in considerazione i nuovi bisogni nati in questo anno: più luce e, possibilmente, spazi esterni.

La domanda di uffici è invece pari a 650mila metri quadri; anche in questo caso conteranno le nuove esigenze: cambiato il modo di lavorare, c’è ora bisogno di più spazi e servizi per ogni dipendente.

Il futuro del mercato immobiliare milanese (e delle aree limitrofe)

Secondo il Rapporto la capacità milanese di attrarre persone e capitali, lascia ipotizzare un rimbalzo per il biennio in corso, in parte già avviato. Nel 2021 le transazioni residenziali saliranno a 26.500 (+20,4%) a Milano e 35.400 (+3,8%) nella Città metropolitana, mentre nel 2022 toccheranno 27.700 nel capoluogo e 36.600 nei restanti comuni.

Le trasformazioni urbane

L’indagine rileva inoltre che complessivamente le trasformazioni urbane e edilizie della Città metropolitana di Milano, con i suoi 1.575 chilometri quadrati, interessano una superficie territoriale di circa 50 chilometri quadrati. Quest’ultima è capace di generare una superficie lorda di 20,2 milioni di metri quadrati, concentrata nel settore residenziale, in quello direzionale/commerciale e produttivo/logistico.

Le potenzialità di sviluppo potranno dare una casa a circa 190mila abitanti teorici, pari a circa 85mila nuovi nuclei familiari, e quasi 75mila posti di lavoro.

L’impatto sul mercato immobiliare è stimato intorno a 37,5 miliardi di euro di valore aggiunto, concentrato per più di due terzi (70 per cento) nel comparto residenziale.

Solo nella città di Milano, con i suoi 182 chilometri quadrati, le trasformazioni urbane e edilizie interessano una superficie territoriale di quasi 8 chilometri quadrati.

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