L’Italia deve lavorare per rispettare la direttiva sul credito ipotecario, aprendo il mercato dei mutui anche agli intermediari e aumentando così la concorrenza per offrire ai consumatori maggiori vantaggi. Ecco la richiesta che l’Unione Europea ha fatto al nostro paese solamente qualche giorno fa, inviando una lettera di costruzione in mora.
Bruxelles chiede un mercato dei mutui più competitivo
La richiesta della Commissione Europea è piuttosto chiara: deve essere applicata la direttiva (2014/17/UE) sul credito ipotecario che nei fatti riguardano la libertà di stabilimento, quella di libera circolazione e la vigilanza dei servizi degli intermediari.
Questa direttiva era stata messa a punto per tutelare maggiormente i consumatori nel mercato dei mutui, attraverso l’aumento della concorrenza con l’apertura anche agli intermediari del credito, che avrebbe come obiettivo quello di consentire una scelta maggiore di prodotti a costi più contenuti.
Due mesi di tempo per l’Italia
La procedura è stata avviata a seguito delle abituali verifiche condotte dall’Unione Europea, durante le quali è emerso con nel nostro paese tali specifiche direttive non siano oggi totalmente rispettate. L’Italia ha adesso due mesi di tempo per rispondere al richiamo in modo adeguato, per non rischiare di ricevere da parte della Commissione Europea un parere motivato.
Questo richiamo, secondo l’Abi, potrebbe però avere un rovescio della medaglia molto favorevole per i consumatori, che avrebbero la possibilità di contare sulle basse tariffe applicate ai prodotti di prestito ipotecario ancora a lungo. Ricordiamo, infatti, che il costo medio dei mutui nel nostro paese si è posizionato sui minimi alla fine del 2020 (1,25%) per aumentare leggermente ad aprile 2021 (1,36%), mantenendosi comunque molto positivo.
di Francesca Lauritano
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