I pannelli fotovoltaici devono essere considerati come elementi normali del paesaggio. Non vanno quindi percepiti come fattore di disturbo visivo, ma come evoluzione dello stile costruttivo. È quanto ha affermato di recente il Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) della Lombardia, con una sentenza che potrebbe facilitare l’installazione dei pannelli fotovoltaici al di fuori dei nuclei storici.
Pannelli fotovoltaici, secondo il Tar energia rinnovabile più importante dei vincoli paesaggistici
La compatibilità paesaggistica deve infatti, a detta dei giudici, essere bilanciata con la necessità di diffondere le energie rinnovabili. E l’installazione per incompatibilità può essere quindi vietata solo nelle aree dichiarate non idonee dalla Regione, come ad esempio i già citati nuclei storici. Negli altri casi, secondo la sentenza del Tar della Lombardia, il concetto di compatibilità dei pannelli va inteso in modo più elastico.
Nello specifico, la sentenza numero 496 del 21 febbraio 2018 è intervenuta sul caso della sostituzione di una vecchia tettoia con una nuova coperta da pannelli fotovoltaici. L’intervento riguardava una zona sottoposta a vincolo paesaggistico, la Soprintendenza aveva dato parere positivo alla sostituzione della tettoia ma negando la copertura con i fotovoltaici. I giudici del Tar hanno però spiegato che la totale incompatibilità paesaggistica vige solo nei nuclei storici. In tutte le altre aree ha invece maggior peso l’importanza rivestita dalle fonti di energia rinnovabile. E gli incentivi degli ultimi anni verso questo tipo di fonti ha fatto sì che elementi come i pannelli fotovoltaici siano sempre più integrati e accettati nei contesti architettonici delle nostre città. Con la loro sentenza i giudici del Tar lombardo hanno quindi corretto la Soprintendenza e dato il via libera all’installazione dei pannelli fotovoltaici sulla tettoia in questione.
di Giovanni Marrucci
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