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Pannelli solari sul balcone: agevolazioni fiscali e risparmio in bolletta

L’utilizzo del fotovoltaico viene premiato dal fisco non solo per quanto riguarda i grandi impianti, ma anche per quelli mini, da collocare sul balcone o sotto una finestra.

Come funziona lo sconto sui mini pannelli solari

I pannelli di questo tipo si possono comprare con lo sconto in fattura del 50%, rientrando quindi dell’investimento in circa 3 anni dal momento dell’acquisto.

È anche possibile ottenere i pannelli a costo zero, se si accetta di cambiare gestore: in tal caso l’altra metà della spesa viene rimborsata a rate, sotto forma di sconto sulla bolletta dell’energia.

Va ricordato però che per poter usufruire dell’agevolazione è necessario che l’installazione venga effettuata da personale qualificato e che venga emessa una certificazione per la sua messa a norma.

La scelta di un pannello da balcone è quindi un’opzione interessante da prendere in considerazione, sia appunto per l’abbattimento dei costi del suo acquisto iniziale, sia naturalmente per la forte riduzione della spesa sulla bolletta elettrica, calcolabile in un minimo del 25%.

Inoltre, si può abbinare al pannello anche l’acquisto di nuovi elettrodomestici, per esempio di fornelli a induzione per la cucina, in vista di un minor uso progressivo del gas, usufruendo del bonus mobili, che anche per quest’anno prevedere un tetto di spesa fissato a 10.000 euro.


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La funzionalità e il risparmio dei pannelli plug&play

I pannelli fotovoltaici da balcone entrano subito in funzione e permettono così un risparmio immediato in bolletta, se per esempio si utilizza l’energia prodotta per far funzionare i climatizzatori.

Essi, che hanno una taglia di base di 400W, sono infatti di semplicissima installazione: vanno soltanto collegati alla rete elettrica direttamente, tramite una spina dedicata, e sono in grado di produrre immediatamente energia per i consumi di casa.

Dal momento che la produzione di energia elettrica del pannello avviene solo durante le ore di insolazione, il risparmio si ottiene unicamente in questa fascia oraria: l’energia autoprodotta che non si consuma passa alla rete.

Se invece si vuole avere l’energia prodotta sempre a disposizione, si devono aggiungere al pannello le batterie per l’accumulo, e ciò fa salire i costi, anche se si tratta di una opportunità interessante da valutare.

Inoltre, per i mini impianti entro gli 800W non è prevista la possibilità di accedere alla procedura di scambio sul posto, che prevede che il gestore dei servizi energetici riconosca un contributo economico per l’energia ceduta in rete.

La valutazione dei consumi

Per decidere quale sia la potenza adeguata per l’impianto e se convenga aggiungere un sistema di accumulo, vanno preliminarmente valutati i propri consumi e le proprie abitudini.

Se per esempio si utilizzano parecchio i condizionatori durante il giorno, anche un impianto piccolo può essere valido, in quanto l’energia prodotta andrà a coprire quel consumo.

Questa potrebbe essere una buona soluzione per le seconde case, in quanto la spesa dei pannelli andrebbe ad abbattere i costi della bolletta proprio nel periodo in cui la casa si usa di più e in cui c’è il maggior numero di ore di sole.

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