Prima che le email mettessero in comunicazione tutto il mondo in tempi immediati e interrompessero il flusso della corrispondenza cartacea, le Poste Italiane erano il tempio della delle lettere, delle cartoline e di ogni tipo di comunicazione, ogni volta carica di attesa, aspettativa ed emozioni.
Ogni centro cittadino, anche il più piccolo e isolato del Paese, aveva il suo ufficio postale che con la chiesa e la caserma dei carabinieri rappresentava uno dei luoghi importanti intorno ai quali si saldava il senso di appartenenza ad una comunità.
A rappresentare il ruolo importante svolto dagli uffici postali erano anche gli edifici, i più istituzionali dei quali erano molto importanti e maestosi.
Ecco perché, per celebrare i 160 anni dell’anniversario della nascita di Poste Italiane, è stato rieditato il volume Le belle Poste. Palazzi storici di Poste Italiane, pubblicato da Franco Maria Ricci.
Arte e architettura a cavallo di due secoli
Il volume invita a riscoprire lo straordinario patrimonio d’architettura e arte che ha accompagnato i 160 anni di vita di Poste Italiane e a riscoprire come si svolgevano effettivamente le comunicazioni da un capo all’altro del paese, di posta in posta – in ognuna dei quali c’era una fermata per le carrozze e i corrieri, attraversando tutto lo stivale, da nord a sud.
Ecco che sfogliando le pagine, scorre sotto gli occhi la bellezza di luoghi straordinari.
Vediamone alcuni insieme:
- Gli uffici di Trieste, progettati dall’architetto viennese Friedrich Setz, nel 1984 in stile neo-rinascimentale che celebravano la quarta città dell’impero austroungarico.
- Le poste dell’Italia fascista che appartengono pienamente al Novecento e al Razionalismo più originale. Poste di regime, molte delle quali furono disegnate con fedeltà politica e varietà di soluzioni spettacolari da Angiolo Mazzoni.
- La sorprendente Sala del Consiglio delle Poste di Palermo, in marmo rosso e libeccio di Trapani, con porte in lacca rossa e nera e rame e marocchino rosso per le sedie della ditta Ducrot. Alle pareti, le tele dell’aeropittura futurista firmate da Benedetta Cappa Marinetti.
- La Sala della Sportelleria del Palazzo delle Poste di Agrigento, progettato da Angiolo Mazzoni come un edificio circolare fra il 1932 e il 1936. Unico nel suo genere, è decorato con i mosaici di Matilde Festa Piacentini e sculture di Quirino Ruggeri.
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