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Si alzano i tassi dei mutui fissi, a rischio i contratti di vendita

Inversione di tendenza per i mutui casa: dopo molti mesi di costante contrazione, e dopo essere arrivati a toccare i minimi storici, i tassi iniziano ora a salire. Si tratta di una novità piuttosto rilevante: tale circostanza avrà infatti riscontri diretti sul mercato immobiliare, con il rischio di un calo numerico dei contratti di vendita.

Non stiamo parlando del classico rapporto tra BTp e Bund: a avere un impatto rilevante questa volta è un tasso poco conosciuto dagli italiani, l’Irs, cioè il tasso di interesse interbancario secondo il quale di norma vengono indicizzati i mutui a tasso fisso.

L’andamento dell’Irs

Secondo quanto riportato qualche giorno fa in un articolo su Il Sole 24 Ore, l’Irs è passato dallo 0,89% di inizio anno all’1,07% e gli istituti bancari hanno cominciato ad adeguare al rialzo i tassi dei mutui a tasso fisso. I mutui a tasso variabile sono invece indicizzati all’Euribor, che ad oggi non ha visto alcun rincaro, e dunque si tratta dei prodotti più convenienti sul mercato in quanto questo è rimasto sotto lo zero.

I mutuatari che hanno scelto un prodotto fisso non si devono allarmare eccessivamente, almeno per ora. La crescita, infatti, non riguarda cifre consistenti, ma siamo comunque di fronte alla prima inversione di tendenza registrata da moltissimi mesi a questa parte.

Stando a quanto reso noto dagli esperti, però, gli italiani potrebbero presto trovarsi a fare i conti con l’allargamento della forbice tra BTp e Bund, possibile conseguenza della chiusura del quatitative easing da parte della Bce. Ad ora ciò non è ancora accaduto: le banche nel nostro paese si dimostrano solide e non intenzionate a percorrere questa strada, ma non si esclude che nel prossimo futuro ciò possa accadere.

di Francesca Lauritano

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