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Spiagge, Ue e Italia: scontro sulle concessioni balneari

Il commissario europeo Paolo Gentiloni si è espresso sul tema delle concessioni balneari: occorre riassegnare tramite gare, tenendo conto degli investimenti fatti finora in ottica di valorizzazione turistica.

Spiagge, Ue: concessioni da riassegnare con gare

Sulle concessioni balneari, il commissario Gentiloni ribadisce la soluzione che l’Ue indica da tempo: vanno riassegnate attraverso meccanismi di gara. Pur considerando le ricadute sociali della riassegnazione, per Gentiloni non si può ignorare la situazione di competizione né la presenza di investitori che potrebbero fare un utilizzo migliore del patrimonio balneare.

La risposta del Governo alla Ue

Intanto è stato avviato un tavolo di confronto tra Regioni, Anci, Upi e il ministro degli Affari Regionali Mariastella Gelmini, impegnata in una mediazione. Dal Governo viene ribadito l’impegno a trovare “soluzioni adeguate per salvaguardare gli operatori del settore, giustamente preoccupati, per i funzionari pubblici, che devono operare con regole precise, e allo stesso tempo per non incorrere in procedure di infrazione europee”. L’esecutivo, secondo quanto assicurato dal ministro Gelmini, “avanzerà una proposta e prima del Consiglio dei ministri che deciderà sulla vicenda delle concessioni demaniali sarà mia cura convocare un nuovo incontro”.

Sulle spiagge, Ue discute con l’Italia da 15 anni

Il tema delle concessioni balneari tiene occupate da 15 anni la Commissione Europea e l’Italia: lo scontro si sviluppa a partire dalla direttiva comunitaria 123/2006, la cosiddetta “direttiva Bolkenstein”, che obbliga a bandire gare per concedere beni pubblici. L’Italia difende il sistema del rinnovo automatico, la Ue vuole gare aperte a tutti i concorrenti europei.

di Aurora Tamigio

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