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Superbonus 110%, il governo modifica la stretta – più cessioni, ma vigilate. Ecco cosa cambia

Superbonus 110% e altri bonus edilizi: si va verso un nuovo aggiornamento delle regole. L’intenzione è quella di modificare il decreto Sostegni Ter nella parte riguardante l’edilizia, togliendo limiti alle cessioni di crediti maturati dalle aziende costruttrici con i bonus. Le cessioni, però, dovranno avvenire tra istituti vigilati dalla Banca d’Italia, e all’interno di entità, banche e intermediari, appartenenti ad uno stesso gruppo. 

Dopo il pressing di alcune forze politiche e delle imprese, che oggi sono scese in piazza a Roma per protestare contro la norma, Il governo punta ad introdurre “correzioni mirate” sul Superbonus e il provvedimento dovrebbe essere varato al Cdm della prossima settimana.

Le dichiarazioni di Patuanelli e Fraccaro

Il ministro dell’agricoltura Stefano Patuanelli e Riccardo Fraccaro commentano così il malcontento sulle ultime misure: “Le modifiche degli ultimi due decreti al meccanismo della cessione dei crediti che maturano a seguito degli interventi edilizi, predisposte con il nobile obiettivo di evitare le truffe, di fatto hanno bloccato completamente migliaia di interventi, rischiando di far fallire le imprese oneste e di danneggiare migliaia di famiglie”- spiega Patuanelli. “Come Governo dobbiamo prenderne atto e intervenire immediatamente con un decreto correttivo”.

Il malcontento delle aziende

Le imprese sono in allarme perché i cantieri avviati per il Superbonus, avvertono tecnici, fornitori e imprese coordinati da Class Action Nazionale dell’Edilizia, si stanno già bloccando, le banche non stanno accettando i crediti e le aziende non hanno più liquidità.

“Ho quasi 1 milione di euro di crediti che non posso più scontare dalle banche, che hanno messo un fermo. Non si possono cambiare le carte in tavola – dice il titolare di un’impresa – quando abbiamo fatto milioni di investimenti. Il rischio è il fallimento”.

Le dichiarazioni dell’Ance

L’appello a cambiare la norma proviene anche dall’Ance (Associazione Nazionale Costruttori Edili). “Il governo dovrebbe ripensare rapidamente a questa situazione, perché è insostenibile. Si sta già verificando uno stop degli interventi e una mancata crescita”- dice Gabriele Buia, presidente dell’Ance – “e la modifica a cui starebbe pensando l’esecutivo per alleggerire la stretta anti-frode prevista dal decreto, va nella direzione auspicata dall’Ance”. La proposta che abbiamo fatto al governo – dice Buia – è di allargare la platea e di poter cedere a enti e istituti finanziari che sono vigilati da Banca d’Italia, così ci sarebbe una minore limitazione e maggiore conoscenza di chi cede il credito e di chi sconta il credito.”

Cosa succederà

Dopo la stretta decisa dal governo con il decreto Sostegni ter, che ha rafforzato i requisiti (asseverazioni, visti di conformità) e ha limitato a una sola volta la cedibilità del credito, il mercato si è di fatto fermato. Per questo il governo sta lavorando ad alcuni correttivi.

Il ministro dell’Economia, Daniele Franco, riferirà venerdì in Consiglio dei Ministri e poi, probabilmente la prossima settimana, verranno prese alcune misure. La cessione plurima del credito verrà ripristinata, ma solo tra banche e intermediari finanziari appartenenti allo stesso gruppo e tra soggetti vigilati dalla Banca d’Italia.

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