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Tutto sul teleriscaldamento

In questo periodo in cui i rincari delle bollette sono fonte di preoccupazione per molti italiani, vediamo come funziona il teleriscaldamento, un sistema alternativo per produrre acqua calda e riscaldare non solo le case ma anche gli immobili industriali.

Teleriscaldamento: che cos’è e perché conviene

Il teleriscaldamento abbatte le emissioni di Co2 e permette un notevole risparmio energetico: ecco perché anche il Pnrr ha deciso di investire 200 milioni di euro sullo sviluppo di questa rete, che per il momento è presente in circa 280 Comuni italiani e soddisfa il 2% della domanda totale (per quanto riguarda il comparto residenziale).

Ma come funziona? In pratica il calore viene prodotto da una centrale che può sfruttare diverse fonti energetiche come le biomasse e i rifiuti solidi e che poi, attraverso una rete di tubazioni interrate, lo distribuisce alle singole utenze. Una volta raffreddata, l’acqua torna indietro alla centrale e può essere di nuovo riscaldata e redistribuita. Tutto ciò permette un risparmio energetico del 26%, riduce i costi di trasporto e di manutenzione, ma soprattutto consente di abbattere le emissioni di Co2 quasi del 40%.

Gli esempi in Italia

Dall’Europa orientale questo sistema ha iniziato a diffondersi anche in Italia a partire dagli anni ’70. Al momento, però, è presente solo al Centro Nord e nei Comuni con meno di 60mila abitanti, anche se non mancano le città che hanno investito nel settore, in particolare Brescia, Torino e Milano. A livello regionale spicca invece la Toscana, che produce con il teleriscaldamento quasi 6 miliardi di KWh e, nella provincia di Grosseto, arriva anche nelle scuole e negli ospedali.

Tempi lunghi per il ritorno degli investimenti

Come abbiamo visto questo modello energetico presenta numerosi vantaggi, tuttavia ha tempi di ritorno dell’investimento molto lunghi: si parla di circa 15 anni prima che un impianto di teleriscaldamento risulti vantaggioso. Motivo per cui molte aree del nostro Paese ne sono ancora sprovviste.

di Laura Fabbro

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